DŌJŌ

HAYABUSA REIKI DŌJō

Hayabusa – Il Falco Pellegrino

Hayabusa è il falco pellegrino, animale totem e daimon del fondatore.
Nella visione simbolica, il falco è 
messaggero delle altre guide spirituali e interprete della volontà divina. Pioniere, migratore cosmopolita e nomade per eccellenza, incarna potere, intelligenza, eleganza e visione. Antico archetipo dei faraoni, è emblema di nobiltà e bellezza sovrana.

Dotato di chiaroveggenza, consapevolezza e protezione, il falco è guida nei momenti di transizione. Porta con sé lezioni profonde da applicare al cammino personale e spirituale: è il simbolo perfetto per chi cerca la trasformazione autentica.



La Storia di Hayabusa Reiki Dōjō – Un Viaggio Sacro


  • 2015–2020 | Milano
    In questi anni, 
    Hayabusa Reiki Dōjō ha avuto la sua prima sede fisica nel cuore di Milano, distinguendosi come l’unica sede italiana riconosciuta di un Tempio Shintō.
    Un luogo raro, sacro e silenzioso, dove l’energia del Reiki si fondeva con 
    la spiritualità giapponese più pura e autentica.
  • 2020–2022 | A bordo del S/Y Swan
    Il dōjō abbandona la terraferma e inizia la sua 
    trasformazione itinerante, stabilendosi a bordo di un’imbarcazione a vela, il S/Y Swan.
    Qui prende forma la visione del 
    dōjō navigante, un luogo in movimento dove l’insegnamento, la pratica e la meditazione incontrano il ritmo del vento e del mare.
  • Dal 2023 | In viaggio per il mondo
    Hayabusa Reiki Dōjō approda su una 
    nuova imbarcazione, che diventa sede e simbolo di una scuola libera, spirituale e cosmopolita.
    Il dōjō solca i mari del mondo come 
    ambasciatore dell’energia, dell’equilibrio e del risveglio, portando il Reiki là dove lo chiamano l’Anima e il Destino.



Hayabusa Reiki Dōjō – La Scuola della Via del Reiki del Falco Pellegrino

Nel nostro caso, il dōjō è navigante e spirituale, incarnazione vivente del principio stesso della Via (道 dō).
Un luogo di 
energia, consapevolezza e trasformazione, in cui si intrecciano:

  • la profondità del Reiki,
  • il messaggio spirituale dell’Hayabusa,
  • e la disciplina interiore del dōjō tradizionale.

Hayabusa Reiki Dōjō è tutto questo:
un punto di incontro tra 
antica sapienza e nuova libertà, tra radici profonde e ali pronte al volo.


 Struttura di un Dōjō –  L’Ordine della Via

Nel rispetto della tradizione giapponese, un dōjō tradizionale (in particolare nella pratica del Judo) è organizzato secondo una disposizione spaziale simbolica, orientata sui quattro punti cardinali, ciascuno dei quali rappresenta una virtù e un ruolo ben preciso all'interno della pratica.

・Nord – Kamiza (上座, “posto d’onore”)

Rappresenta la saggezza.
È la sede degli 
dei, ed è riservata al sensei (先生, “insegnante”) titolare del dōjō.
Alle sue spalle può trovarsi un 
simbolo spirituale, come una calligrafia, una fotografia o un oggetto legato al fondatore o a un maestro venerato.
Tutti i presenti si inchinano verso il Kamiza
 all’inizio e alla fine della pratica (shōmen-ni-rei).

・Est – Jōseki (上席, “posto degli alti gradi”)

Rappresenta la virtù.
È destinato ai 
senpai (allievi anziani), agli ospiti d’onore, o agli yūdansha (有段者, praticanti di grado dan).

・Sud – Shimoza (下座, “posto inferiore”)

Rappresenta l’apprendimento.
È riservato ai 
mudansha (無段者, praticanti senza grado dan).
Qui siedono gli 
allievi più giovani o di grado inferiore. Il praticante più esperto tra loro, capofila di shimoza, ha il compito di guidare il reihō (l’etichetta rituale del saluto), segnalando con precisione:

  • Seiza (正座): seduta in ginocchio;
  • Mokusō (黙想): meditazione silenziosa;
  • Yame (止め): fine della meditazione;
  • Shōmen-ni-rei (正面に礼): saluto verso il kamiza;
  • Sensei-ni-rei (先生に礼): saluto al maestro;
  • Otagai-ni-rei (お互いに礼): saluto reciproco;
  • Ritsu (立): ritorno in piedi.

・Ovest – Shimoseki (下席, “posto dei bassi gradi”)

Rappresenta la rettitudine.
Spesso lasciato 
vuoto, ma può accogliere i kyū (praticanti di livello intermedio), secondo necessità.


Elementi distintivi del Dōjō

Nei dōjō tradizionali, si trova anche il nafudakake (名札掛), una tabella dei nomi affissa vicino al kamiza, che elenca tutti i praticanti in ordine di grado, a simboleggiare appartenenza, onore e responsabilità condivisa.

Tutto ciò contribuisce a rendere il dōjō non solo un luogo fisico, ma uno spazio sacro, in cui si coltivano disciplina, armonia, rispetto, silenzio e crescita interiore.



Reiki – Via di Guarigione Spirituale

Reiki è la via spirituale e olistica che seguiamo e insegniamo: crediamo che ogni individuo possieda già dentro di sé gli strumenti per guarire, evolvere e prendersi cura della propria energia e di quella altrui.

Il nostro approccio integra consapevolezza, crescita personale e fede.
Siamo convinti che, mai come oggi, sia fondamentale 
riconnettersi al proprio potere interiore e non delegare ad altri il proprio benessere. Come recita l’antico insegnamento:

“Conosci te stesso” e “Aiutati che il Ciel ti aiuta”.

La Guarigione Spirituale è il cuore del percorso Reiki: non agisce solo sui sintomi, ma riporta l’individuo in contatto con sé stesso, generando equilibrio tra corpo, mente e spirito.
La guarigione fisica, quando avviene, è solo un 
effetto collaterale di una trasformazione profonda.

Spirit of Oceana insegna un Reiki che non è solo energia, ma connessione con la Realtà Universale, apertura al Regno Divino sulla Terra, reso possibile dal sacrificio e Amore che tutto anima e pervade.


Dōjō – Il Luogo Sacro della Pratica

Il Dōjō (道場) è il luogo dove si segue la Via (道 dō).
Nato nella tradizione buddhista e integrato nelle arti marziali giapponesi, è 
molto più di una palestra: è uno spazio sacro, simbolo di meditazione, apprendimento, disciplina e rispetto.

Nel nostro contesto, il Dōjō è anche la nostra Accademia dell’Energia Reiki, luogo vivo e dinamico dove spirito e corpo si armonizzano. Non è solo uno spazio fisico: è una scuola interiore, un ambiente di trasformazione e confronto con sé stessi.


"Il Dōjō non è solo dove si pratica. È dove si cresce."

All’interno del dōjō:

  • Si abbandonano le maschere sociali e si diventa tutti allievi, uguali davanti alla Via;
  • Il Sensei guida con autorevolezza e umiltà, affiancato dai senpai, che ispirano con l’esempio;
  • Si seguono regole etiche profonde, ereditarie del Bushidō: coraggio, gentilezza, disciplina, rispetto.

Come nella tradizione antica, la pulizia del dōjō non è solo fisica: è rito di purificazione della mente.
Ogni gesto, ogni respiro, ogni inchino è 
atto di gratitudine e consapevolezza.

Accademia. Hayabusa. Reiki. Dōjō.
Quattro parole, 
un solo spirito: quello di chi cerca la Verità dentro di sé, e percorre la Via con coraggio, fede e rispetto.